Sapori Unici e sopraffini da Scoprire in loco
Alla scoperta dei prodotti offerti dalla meravigliosa natura delle fertili terre collinarie o dall’eccellenza culinaria delle maestranze artigiane del paese che, ancora oggi, ripropongono le antiche ricette della tradizione tramandate nei secoli di padre in figlio.
Sapori Unici di Monreale
La città di Monreale in tutto il mondo fa pensare alla sua meravigliosa Cattedrale ed alle bellezze culturali, ma forse pochi sanno che grandi vini, colture di pregio ed eccellenti prodotti con riconoscimenti a livello nazionale ne fanno un territorio di grandi tradizioni agricole e culturali con un richiamo turistico in continua crescita.
Clima favorevole, terreni fertili, ricchezza di materie prime e secolare devozione della sua gente al territorio sono i segreti della fecondità delle terre di Monreale e dell’affermazione di prodotti agroalimentari di eccellenza, unici nel loro genere, tali da rievocare con il solo loro nome la cittadina normanna ed il suo straordinario territorio.
Comincia ad assaggiare! Gustati i nostri tipici biscotti a S, il nostro squisito pane cotto a legna da mangiare “cunzato” con i prodotti biologici che la nostra terra offre, le susine sanacore che rientrano nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) e tutti i prodotti della tradizione tipica siciliana rivisitati dalle maestranze culinarie monrealesi.
Uno non può farsi il gusto sulle cose mediocri, ma solo su quelle eccellenti.
Johann-Peter Eckermann
Biscotto a “S” di Monreale (viscotto ri Murriali)
Il Biscotto di Monreale è nato nel XVI secolo ad opera delle Monache Benedettine del Monastero di San Castrenze.
La diffusione di questo biscotto andò oltre il convento per merito di una suora che, aprendo a Monreale l’importante biscottificio Giangrande–Modica, fece della sua famiglia il punto di riferimento di questa bontà. Il biscottificio, oltre che il più rinomato, rimane ancora oggi il più antico di Monreale.
Padre Pirrone, con l’aspetto sereno del sacerdote che ha detto la messa e preso il caffè forte con i biscotti di Monreale, sedeva ingolfato nelle sue formule algebriche.
Giuseppe Tommasi di Lampedusa – Il Gattopardo
I Biscotti, che ancora oggi vengono preparati utilizzando la ricetta originale, hanno una tipica forma di “S” rovesciata e sono caratterizzati da ghirigori di glassa bianca in superficie. La glassa, composta da zucchero impalpabile, acqua e poche gocce di limone, viene applicata sul biscotto appena sfornato. In alcuni panifici del paese la cottura viene eseguita, come da tradizione, nel forno alimentato a legna.
Il Biscotto di Monreale è stato inserito nell’elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali.
Ingredienti
- 1 kg di farina tipo 00
- 1 uovo
- 200 gr latte
- 200 gr zucchero
- 200 gr strutto
- 1 bustina di vaniglia o ammoniaca per dolci
Procedimento
Impastare la farina con il tuorlo, il latte e la vaniglia (ammoniaca) e amalgamare il tutto formando un grosso impasto.
Ridurre a bastoncini sagomandoli a forma di “S”, deporli in una teglia, (ben unta con lo strutto) e preparare il forno ad una temperatura di 200 gradi.
Nel contempo, per preparare i “ghironi” bianchi di zucchero, unire all’albume dell’uovo lo zucchero palpabile ed alcune gocce di limone, mescolando sempre in un senso.
Una volta addensata questa crema, distribuirla al di sopra dei biscotti, seguendone il disegno ad “S”, prima di infornare.
I biscotti saranno cotti per una decina di minuti.
Pane di Monreale (pani ri Murriali)
Il Pane di Monreale è uno dei prodotti che meglio rappresenta l’eccellenza dei mastri fornai monrealesi.
Prodotto esclusivamente con farina di semola di grano duro, acqua, sale, lievito e sesamo, viene cotto, da alcune maestranze, ancora in forni a legna alimentati con rami ottenuti dalla potatura di alberi da frutto o con legna di ulivo, ilice e quercia. Il pane dopo essere stato sfornato viene riposto in ceste di giunco per favorirne l’equilibrio termico.
La mollica del Pane di Monreale si presenta di colore giallo intenso e la sua crosta esterna è spessa, croccante e ricoperta di semi di sesamo.
La ricetta odierna ricalca quella antica se non per l’introduzione dell’impastatrice meccanica intorno alla metà del secolo scorso.
Molto apprezzato nella città di Palermo, dove viene venduto anche in bancarelle improvvisate agli angoli delle strade, rappresenta ancora orgoglio e vanto per i monrealese sugellato dall’inclusione del prodotto nell’elenco dei Prodotti Alimentari Tradizionali riconosciuto dalla Comunità Europea.
Susina Sanacore (prunu ri Murriali)
La Susina bianca di Monreale, chiamata anche “Sanacore” in virtù della sua proverbiale dolcezza toccasana per il palato ma anche per l’umore, è una varietà autoctona, non presente sul territorio nazionale, che si coltiva esclusivamente nei comuni di Monreale ed Altofonte.
Questi particolari frutti, del peso di circa 30 grammi, hanno una forma allungata, presentano una buccia giallo chiara con riflessi che tendono al verde, ed hanno un gusto dolcissimo che richiama quello della frutta esotica con un leggero retrogusto acidulo di mandorla amara.
La maturazione delle sanacore avviene in Luglio e la loro raccolta richiede particolare attenzione in quanto il peduncolo non deve essere staccato ed il susino deve essere maneggiato il meno possibile per non intaccare la pruina che lo ricopre. Dopo essere stato raccolto, il frutto viene depositato direttamente all’interno di un “panaro” (cesta dotata di manico, costruita intrecciando a mano canne e vimini), per evitare che un eccessivo sfregamento e successivamente disposto in cassette di faggio dal peso massimo di 15 kg.
Anticamente le susine venivano “incartate” ed erano solite riempire in autunno le bancarelle dei mercati di Ballarò e della Vuccirìa. Con l’incartatura, praticata dopo la raccolta, le susine più tardive, le “ariddu di core”, si conservavano fino a Natale. Le donne di casa confezionavano i frutti, uno ad uno, in lunghi salamini di carta velina ben chiusi e legati con lo spago. Ogni salamino di carta conteneva una decina di susine. Le susine, successivamente appese in un luogo fresco, si disidratavano e raggrinzivano conservando però intatti profumi e sapori per i pranzi delle feste.
La susina di Monreale è un frutto dal sapore lievemente acidulo (per la presenza di acido malico) con un discreto potere lassativo, grazie alla presenza di una sostanza, la difenilisatina, che svolge una funzione stimolante a livello intestinale. Vanta inoltre una buona presenza di elementi minerali, come fosforo, potassio e calcio che svolgono un’importante azione depurativa sull’organismo ed una grande quantità di composti naturali come flavonoidi e acidi fenolici che sono che svolgono funzioni antiossidanti, antimutageni e anticarcinogeni.
Anche le Susine bianche di Monreale, come il pane ed i biscotti omonimi, fanno parte dell’elenco nazionale dei Prodotti Alimentari Tradizionali.
Zucca Virmiciddara (cucuzza virmiciddara)
La città di Monreale, oltre ai più famosi “Biscotti di Monreale”, al “Pane di Monreale” e al “Susino Sanacore”, annovera tra i propri prodotti tipici tutelati dal Ministero per le Politiche Agricole e Agroalimentari, la Zucca Virmiciddara, aggiunta nell’ultima revisione dell’elenco Pat redatto dal Mipaaf.
La zucca Virmiciddara (cucuzza Virmiciddara in dialetto) è un tipico prodotto delle campagne di Monreale la cui origine è ignota, ma la diffusione è probabilmente da attribuire alle monache benedettine del convento di San Castrense, che la utilizzavano già nel tardo XV secolo per preparare delle paste monacali a base di zucca, chiamate anche “biscotti oblunghi”. Queste richiamavano la forma della zucca e, simbolicamente, il ventre materno della Madonna. La zucca era utilizzata sia per il ripieno che per la decorazione.
Il termine “Virmiciddara” è stato attribuito alla caratteristica della polpa che, quando è cotta, assume una forma filamentare assimilabile a dei “vermicelli”. In Sudamerica (in Messico e nell’adiacente California) viene coltivata e consumata una zucca, chiamata “spaghetti squash”, con peculiarità molto simili alla Virmiciddara proprio per l’aspetto che la polpa assume dopo la cottura.
La cucuzza Virmiciddara è piccola e di forma ovoidale. Può raggiungere un peso di 4 chili. Ha la buccia verde scuro, ma presenta macchie bianche e ovali, disposte su striature orizzontali, che le conferiscono un aspetto molto caratteristico. L’interno è bianco e senza cavità. I semi, a seconda del grado di maturazione, possono essere bianchi o neri. Il sapore è dolce e delicato, quindi è molto versatile in ambito sia di gastronomia che di pasticceria.
Le zucche più tenere vengono usate per le ricette comuni a base di zucca: fritte, a cotoletta, con la pasta, a “tutto dentro”, a “sfincionello” e così via mentre le zucche più dure si prestano anche alla trasformazione in confettura che nel monrealese viene chiamata “zuccata” o “cucuzzata” o trasformate in zucche candite.
I semi neri vengono piantati in aperta campagna in primavera e dopo qualche tempo sviluppano “corde” lunghe fino a sei metri. Di solito si tende a coltivare la zucca come rampicante su pergolati di media altezza al fine di mantenerle sollevate dal suolo e di semplificarne la raccolta che si prolunga per diversi mesi fino alle porte dell’inverno.
[Immagine tratta dal sito filodirettomonreale.it]
Vino DOC di Monreale
I vini della Doc Monreale, nascono in un’area a vigneto di circa 12.000 ettari in cui sono coltivate uve pregiate bianche e nere, autoctone e internazionali. La Doc Monreale è disponibile nelle tipologie Bianco, Rosso e Rosato, Ansonica o Inzolia, Catarratto, Chardonnay, Grillo, Pinot Bianco, Cabernet Sauvignon, Nero d’Avola, Merlot, Perricone, Pinot Nero, Sangiovese, Syrah.
Tutti i vini bianchi vengono prodotti anche nelle tipologie Bianco Superiore e Vendemmia Tardiva, mentre i vini rossi possono offrire la vivacità e la freschezza dei Novelli nonché possono fregiarsi della menzione Riserva.
La Denominazione di Origine Controllata Monreale con la menzione Catarratto, Chardonnay, Grillo, Pinot Bianco, Cabernet Sauvignon, Inzolia, Nero d’Avola, Sangiovese, Syrah, Merlot, Perricone e Pinot Nero è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti per almeno l’85% dal corrispondente vitigno.
Visitare le cantine lungo la Strada del Vino Monreale Doc è una tappa irrinunciabile per gli amanti del turismo enogastronomico in quanto unitamente alle tipicità locali come lo sfincione, il superbo pane di Monreale, la pasta con le ricette tradizionali del territorio, l’olio extravergine d’oliva Dop, le susine bianche (presidio Slow Food) ed i cannoli di ricotta, offrono al turista un contesto di sapori unico nel panorama internazionale.