L’Arte dei Mastri Fornai va in Scena

Uno spettacolo che giornalmente si ripete: tutti i forni del paese espongono sui banchi le loro eccellenti prelibatezze realizzate con ricette che ricalcano l’antica tradizione Siciliana, utilizzando materie prime di qualità ed appositamente selezionate.

Prodotti da forno

La bontà e la genuinità dei prodotti dei forni monrealesi è rimasta intatta nel tempo ed ancora oggi soddisfano i palati di tutti i buongustai ricercatori di sapore gusto e tradizione.

Le materie prime utilizzate dalle maestranze, sono il frutto dell’agricoltura tipica del territorio e la loro lavorazione rispecchia le antiche ricette tradizionali, in modo da ottenere, dalle semplici materie prime a disposizione, tutti i prodotti della tradizione siciliana.

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Non c’è uomo che non possa bere o mangiare, ma sono in pochi in grado di capire che cosa abbia sapore. 

Confucio

Cornetti siciliani

Cornetti

La colazione a Palermo è un rito. Ogni mattina i bar, le pasticcerie e le rosticcerie della città presentano i loro banconi imbanditi di fresche leccornie, dolci e salate, che con i loro intensi profumi inebriano i sensi della clientela.

Se da una parte, la regina incontrastata del cibo salato palermitano nel mondo è l’arancina, per quanto riguarda le dolci colazioni chi la fa da padrone è sicuramente il cornetto.

Il tipico cornetto (il cui nome deriva dalla sua tipica forma a mezzaluna) servito a Palermo e provincia, se vuole essere degno di tale nome, deve essere uno scrigno di pasta sfogliata che racchiude un grondante cuore di farcitura. I gusti classici sono nutella calda, crema pasticcera con retrogusto vanigliato, marmellata o cioccolata bianca.

Appunto importante, se in Sicilia non si vuole essere etichettati come “forestieri”, il cornetto non deve mai essere ordinato come “brioche” (termine comunemente usato nelle regioni dell’Italia settentrionale) o croissant. Nel primo caso verrebbe equivocato con la “brioscia” utilizzata nelle gelaterie per contenere il gelato mentre il secondo termine è ritenuto dai locali un termine troppo aristocratico per una bontà popolare.

A Monreale non fatevi quindi mancare una tipica colazione a base di caffè e cornetto artigianale. Se invece volete calarvi appieno negli usi e costumi dei palermitani, andate a caccia di queste bontà in tarda serata oppure alle prime ore del mattino. Le “cornetterie” della città, aperte 24 ore su 24, vi accoglieranno con cornetti caldi ed appena sfornati.

Biscotti pasta di mandorla siciliani

Biscotti alla Pasta di Mandorle

I biscotti alla pasta di mandorle sono veri e propri “gioielli” della pasticceria siciliana.

La loro origine risale all’inizio del XII secolo ad opera delle suore del convento di San Giorgio d’Antiochia. Come dolce accoglienza per le importanti personalità che giungevano a far loro visita, le suore idearono dei dolci di marzapane. Data la regalità degli ospiti, i dolci in questione vennero comunemente chiamati con il nome di “pasta reale”.

Nel corso degli anni, attraverso l’impiego esclusivo della mandorla, furono realizzati dei biscotti. Inizialmente essi furono impiegati solo in occasione della festa di Ognissanti e per il “giorno dei morti”, mentre oggi la loro preparazione avviene in qualsiasi periodo dell’anno.

Questi biscotti dall’aspetto dorato, ottenuti dall’unione tra pasta di mandorle e miele, nascondono al proprio interno un morbido cuore di mandorla. Superiormente vengono invece guarniti a regola d’arte con zucchero a velo, pistacchi, frutta candita e tante altre deliziose bontà. Tutto a seconda dell’estro della maestranza pasticcera.

A Monreale queste sublimi delizie possono essere gustate in tutti i bar e pasticcerie. La loro presenza è diffusa anche nei forni della città. Infatti non è raro vedere accanto alle fragranti varietà di pane, una mostra variegata di mandorlate creazioni.

Biscotti con il sesamo | Biscotti con il cimino

Reginelle

In Sicilia, durante la dominazione araba, oltre a canapa, cotone e lino venne introdotta una coltivazione che nel corso dei secoli ha contraddistinto la gastronomia siciliana: i semi di sesamo (in dialetto, “cimino”).

Questi semi, che ricordano il sapore della frutta secca tostata, trovano la loro massima espressione nella preparazione di tipici biscotti friabili: le reginelle. A Palermo le reginelle sono conosciute come “biscotti regina”  (in dialetto, “viscotta ‘nciminati”).

Le reginelle rappresentano un classico siciliano, dal caratteristico aroma “affumicato” addolcito conferito dal sesamo mescolato al miele ed allo zucchero. L’aggiunta di strutto (maggiormente utilizzato dai panifici) li rende tipicamente croccanti, mentre il burro burro (utilizzato nelle pasticcerie) dona loro maggiore gusto. In entrambi i casi la loro consistenza consente una loro lunga conservazione.

La comparsa più ufficiale dell’anno delle reginelle è sicuramente per “la festa dei morti” a Palermo. Durante la festa, le reginelle arricchiscono, tra frutta martorana e altre leccornie, “U’ cannistru” (il canestro di dolci che si usa preparare per la festa dei morti a Palermo). In realtà questi biscotti si possono trovare tutto l’anno nei panifici e nelle pasticcerie della città. Tipicamente vengono inzuppati nel caffelatte, sgranocchiati a qualsiasi ora del giorno o accompagnati con un ottimo bicchiere di Marsala per rendere il loro gusto indimenticabile al palato.

Buccellati siciliani

Buccellati

Ancora oggi in Sicilia durante i mesi estivi nelle zone di campagna si consuma un rituale di lontana memoria: l’asciugatura dei fichi al sole. In seguito si procede alla loro conservazione in lunghi fili di spago o “incannati” (infilzati con uno spiedo di canna). Con l’avvicinarsi del mese di Dicembre, questi fichi costituiranno l’ingrediente principale per la preparazione dei buccellati (in dialetto “cucciddatu”): il tesoro della pasticceria sicula.

L’origine del nome di questa prelibatezza deriva probabilmente dal latino tardo-medievale “buccellatum”, cioè pane da trasformare in buccelli, ossia bocconi, per la sua morbidezza.

Si tratta di un impasto di pasta frolla, steso a sfoglia non sottile e farcita con un ripeno di fichi secchi, uva passa, mandorle, scorze d’arancia, pezzetti di cioccolato, pinoli e noci impastati con acqua e liquore, zuccata (cucuzzata), spezie o altri ingredienti che variano a seconda delle zone in cui viene preparato. L’impasto viene poi chiuso e conformato in vari modi, spesso a forma di ciambella. Il buccellato “casereccio” viene solitamente glassato, quello prodotto in pasticceria è ricoperto di zucchero a velo o di frutta candita.

‘U cucciddatu, esternamente, non può essere presentato privo di “diavulicchi” (codette di zucchero multicolore). Questo ingrediente simboleggia la leggenda di un grandissimo tesoro in monete d’oro, custodito all’interno del Palazzo della Zisa, protetto da un numero indefinibile di diavoli. Le codette di zucchero recitano la parte dei diavoli mentre il ripieno simboleggia il prezioso tesoro.

I buccellati oggi rivestono un ruolo di primo piano per tutto il periodo delle festività natalizie. Dopo la sua cottura in forno (possibilmente a legna), il buccellato acquista una lunga conservazione che consente di poterlo gustare per l’intero arco festivo.

Brioche siciliana | Brioscine siciliane

Brioscine

Compagna inseparabile del gelato durante i periodi estivi, la “brioche” (chiamata volgarmente “brioscina”). Le brioche vengono preparate quotidianamente, dalle sapienti mani dei mastri fornai siciliani, e rappresentano uno dei prodotti da forno più amati sia dai grandi che dai piccini.

Soffice e profumata, acquistabile in confezioni presso tutti i panifici della città, si presenta in due caratteristiche: tonda o allungata. La sua caratteristica principale è quella di prestarsi ad essere golosamente spalmata di marmellata, farcita di nutella oppure di affettati freschi. Non è però affatto raro che vederla mangiata così com’è in tutta la sua semplicità.

Durante i vostri acquisti nei panifici monrealesi non lasciatevi mai mancare una scorta di queste genuine bontà.