Il Santuario che veglia e protegge la Città

La leggenda narra che fu la Madonna a delineare le caratteristiche del Santuario a lei intitolato: ”Il sacro edificio deve avere sette terrazze, con il campanile dietro la chiesa, più alto di tutto, per significare che la meditazione dei dolori di Gesù e Maria eleva il cristiano a Dio”.

Santuario della Madonna delle Croci

Uno dei luoghi più pittoreschi per cominciare la visita della splendida città di Monreale è il Santuario di Maria SS. Addolorata al Calvario delle Croci.

La strada che conduce a questo Sacro tempio è l’antica Via Crucis, costruita in ricordo della Missione predicata durante la Quaresima del 1787, che parte dalla chiesa di San Francesco d’Assisi e si snoda per la Salita delle Croci conducendo fino alle pendici del Monte Caputo nel luogo in cui anticamente preesisteva una piccola cappella che fungeva da ultima delle 14 stazioni.

La leggenda narra che in questi luoghi, nel lontano 25 Marzo del 1812, il giovane Matteo Giovan Battista Angelo Quartuccio (garzone dei fratelli Giuseppe e Giorgio Lorito, fabbricanti di orologi e armi, abitanti a Monreale nella Piazzetta della Croce) vide apparire sopra un albero di ulivo selvatico la Madonna Addolorata con il Cristo morto sulle ginocchia. La Vergine alla vista del giovane ragazzo lo chiamò per offrirgli del pane caldo e parlargli:

Vergine: “Comprendi tu il significato di questo pane?”
Matteo: “Non lo comprendo”
Vergine: “Questo pane significa la grazia di Dio che io do a tutti coloro che si rivolgono a me come Madre Dolorosa. Essi compatiscono i miei dolori ed io consolo i loro cuori: io sono la consolatrice degli afflitti. Beato l’uomo che contemplando i miei dolori dirà: – Oh, Benedetta, non vi è dolore simile al tuo -“

Poi scomparì nel nulla da dove era apparsa.

Matteo si precipitò in paese e parlò del miracoloso evento con i suoi genitori e con il maestro insieme ai quali, oltre che ad una nutrita folla di persone, ritornò al Monte Caputo dove la Madonna si manifestò nuovamente al giovane garzone. La gente accorsa sul posto assistette ad un nuovo miracolo: nelle mani di Matteo appariva magicamente del pane che consentiva la guarigione dei malati tra la folla.

Dopo quell’evento Matteo vide la Madonna parecchie volte e nel 1815 decise di vestirsi con gli abiti dei Servi di Maria prendendo il nome di Fra Mariano di Monreale. Il popolo intanto chiedeva a gran voce la costruzione di una chiesa più grande sopra la piccola cappella, teatro delle apparizioni della Vergine, e lo stesso Fra Mariano ebbe visione di quali caratteristiche dovessero connotarla: ”Il sacro edificio deve avere sette terrazze, con il campanile dietro la chiesa, più alto di tutto, per significare che la meditazione dei dolori di Gesù e Maria eleva il cristiano a Dio”.

L’architetto camerale don Nicolò Puglia, facendo tesoro delle indicazioni di Fra Mariano, disegnò la facciata raccordando terrazze aggettanti e rientranze mentre nel timpano della chiesa venne fatto dipingere dipingere lo stemma dell’Ordine dei Servi di Maria (una “SM” con corona a sette gigli, simbolo dei sette Santi fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria). La pianta del tempio fu realizzata ad un’unica navata caratterizzata da paraste scanalate con capitelli di tipo ionico.

Il Santuario della Madonna delle Croci ricevette la benedizione il 18 settembre del 1843.

Fra Mariano, dopo una vita vissuta secondo lo spirito dei Servi di Maria, morì il 23 gennaio 1866, all’età di 80 anni. Il suo corpo fu sepolto nella chiesa dei Cappuccini di Monreale oggi corrispondente al luogo dove sorge il nuovo seminario arcivescovile.

Oggi all’interno del Santuario è possibile ammirare il grande affresco, opera di Francesco Manno, raffigurante lo Spirito Santo, con una colomba, in mezzo a figure di angeli. Dietro l’altare è posta una grande tela che rievocatrice dell’apparizione della Madonna a Matteo Quartuccio, nel luogo dove adesso sorge il Santuario. In passato erano custodite oltre che le immagini dell’Addolorata e della Santa Liberata anche il piccolo simulacro di San Raimondo Nonnato (da “non nato” in quanto, secondo la tradizione, venne estratto dal corpo della madre, che era morta il giorno precedente, utilizzando un’arma da taglio) protettore delle partorienti e delle levatrici.

Dalle terrazze del Santuario, grazie alla sua caratteristica ubicazione in uno dei punti più alti di Monreale, è possibile godere una vista unica del nucleo abbaziale con il possente Duomo ed un panorama mozzafiato sulla città di Palermo e su tutta la Conca d’Oro.

Informazioni

Via Palmiro Togliatti

Monreale

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