Riscopri la Natura Come era Una Volta

A pochi chilometri da Monreale, nel territorio di Piana degli Albanesi, si estende con i suoi 414 ettari la Riserva Naturale “Serre della Pizzuta” (dall’omonimo sistema montuoso). Paesaggi mozzafiato ed aree di interesse floro-faunistico da godersi in solitudine o con tutta la famiglia.

Riserva Naturale Orientata “Serre della Pizzuta”

La Riserva Naturale Orientata “Serre della Pizzuta” si estende dall’altura del Maja e Pelavet (conosciuta anche con il nome di “Montagna dei Cavalli” – 1.279 m) fino a Portella del Pozzillo.

Questa Riserva è caratterizzata da numerose creste e depressioni dovute a spiccati processi carsici superficiali e sotterranei, derivanti dalla corrosione chimica delle acque provenienti dagli agenti atmosferici, che nei millenni hanno dato vita a due meravigliose cavità naturali: la Grotta dello Zubbione e la Grotta del Garrone (detta anche “del Ladrone”).

La Grotta dello Zubbione oltre ad essere una delle più profonde cavità del territorio siciliano è tra le più belle e suggestive che si possono trovare sull’isola. L’apertura della grotta è posta sul versante orientale della Riserva (ad un’altitudine di 1100 metri) ed il suo sviluppo è verticale. L’interno dell’antro è ricco di gallerie, grandi saloni ed ambienti sove potere ammirare suggestivi spettacoli della natura come le stalagmiti della Saletta delle Conche e gli specchi d’acqua della Sala dell’Obice.

La Grotta del Garrone (in arabo “Gar” significa Grotta) è una interessante cavità di prevalente origine tettonica (originatasi per movimento relativo tra i blocchi di roccia coinvolti nella deformazione che ha dato vita al rilievo della Pizzuta) che si apre sul lato sud dell’omonima Portella. La grotta è facilmente accessibile attraverso una finestra della volta ed uno scivolo di materiale franato attraverso il quale si accede ad una sala orizzontale dove potere ammirare due piccoli laghetti alimentati dalle acque di stillicidio. All’interno della grotta, grazie al suo particolare microclima, è possibile osservare due felci molto rare per la Sicilia: la scolopendria emionitide e la lingua cervina.

Dal rilievo di Maja e Pelvat si domina la famosa Portella della Ginestra (nome derivante dai magnifici fiori selvatici gialli crescono in questi luoghi durante la bella stagione), famosa alla cronaca per la prima strage dell’Italia repubblicana: era il primo Maggio dal lontano 1947, quando nove adulti e due bambini persero la vita durante una manifestazione di lavoratori, in gran parte contadini, che protestavano contro il latifondismo, ed a favore dell’occupazione delle terre incolte. Raffiche di mitre sulla popolazione inerme falcidiarono la folla, e mesi dopo si scoprì che fu il bandito Salvatore Giuliano con i suoi uomini ad eseguire l’eccidio.

Il versante occidentale della Pizzuta ospita i resti delle neviere, antiche conche artificiali utilizzate già dagli Arabi per conservare la neve per preparare profumati sorbetti, e divenute nei secoli fonte di reddito per le comunità locali fino all’avvento dell’elettricità, del gas e dei frigoriferi, che misero fine a queste naturali fabbriche del ghiaccio.

Flora e fauna

Il paesaggio della Riserva è caratterizzato da ampie praterie ed ambenti rupestri che comunque non hanno impedito il proliferare di numerose specie erbacee endemiche quali l’Anthemis cupaniana Tod ex Lojac., la Brassica villosa Biv. (cavolo villoso), il Carduus macrocephalus Desf. subsp. siculus (cardo siculo), la Centaurea busambarensis Guss., la Centuaurea parlatoris Heldr., la Cymbalaria pubescens (Presl) Cufod., l’Helicrysum pendulum C. Presl e l’Ophris lunulata Parl. (la rara orchidea terricola siciliana).

I boschi di questa zona sono formati da Lecci, Olmi Campestri, Aceri Campestri, Aceri Minori e negli ultimi anni da Eucalipti e Conifere (grazie ad un’azione di rimboschimento dell’ente gestore), mentre il sottobosco è costellato di arbusti tipici del bosco siciliano quali la rosa di San Giovanni, il biancospino, l’asparago spinoso, il prugnolo, il falso pepe montano, l’erica arborea.

La Volpe, il Gatto Selvatico, la Martora, l’Istrice, l’Aquila del Bonelli, il Corvo ed il Gheppio, l’Usignolo, la Cinciarella, il Rampichino e della notturna Civetta formano la fauna della Riserva delle Serre della Pizzuta. È inoltre facile imbattersi in lucertole campestri, gechi, saettoni e vipere. Le grotte invece sono diventate rifugio per una rara e particolare specie di pipistrello: il Ferro di cavallo maggiore.

La riserva è stata divisa in sei sentieri che guidano alla scoperta delle meraviglie naturalistiche:

  • Sentiero del Ladrone (guida lungo la parte meridionale della riserva che regala stupendi panorami e permette l’accesso alla Grotta del Garrone);
  • Sentiero della Norina (che attraversa un piccolo e affascinante bosco di castagni);
  • Sentiero della Pizzuta (alla scoperta dei boschi e delle alte quote);
  • Sentiero delle Neviere (vallata settentrionale);
  • Sentiero del Pozzillo (di alto valore naturalistico e paesaggistico);
  • Sentiero Argomezet.
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